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Introduzione a DocumentDB di Microsoft Azure
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La memorizzazione di informazioni e il loro recupero sono un'attività fondamentale in qualsiasi tipo di soluzione, e in moltissime realtà utilizziamo per questo scopo i database relazionali (RDBMS), fino al punto che quasi diamo per scontato il loro utilizzo. Sono ormai consolidati e strutturano le loro informazioni in tabelle, a loro volta formate da colonne e righe. Il loro schema è predeterminato, dispongono di sistemi di validazione e forniscono indici per una ricerca rapida delle informazioni. Tutte le operazioni, infine, vengono svolte attraverso SQL, un linguaggio per effettuare interrogazioni e manipolazioni. Negli ultimi anni, però, si è diffuso notevolmente l'utilizzo di database NoSQL che, a dispetto del nome, non si contraddistinguono dal fatto che non utilizzano SQL (anzi in alcuni casi è presente), ma dal fatto che le informazioni non sono in forma tabellare e relazionale.
I loro pregi sono soprattutto da trovarsi nella capacità che hanno di scalare orizzontalmente e di godere di ottime prestazioni anche con enormi quantitativi di dati, rendendosi adatti soprattutto in applicazioni web real-time. Ne sono presenti di vario tipo a seconda della struttura di informazioni, che può essere key/value, piuttosto che tuple o a documenti. Quest'ultimi sono particolarmente diffusi, grazie alla loro semplicità di utilizzo e al consolidarsi di prodotti come MongoDB o RavenDB.
Anche Microsoft, con la sua piattaforma di cloud Azure, ha recentemente reso disponibile la preview di DocumentDB, un database documentale completamente gestito che ci permette di salvare e recuperare informazioni, in modo scalabile e performante. In questo articolo introduciamo questo nuovo servizio toccando le varie tematiche che lo riguardano, ma senza discutere dei risvolti architetturali che un database documentale comporta rispetto ad un RDBMS. Metteremo però in luce alcune differenze rispetto a quanto siamo abituati a fare con esso.
Come ogni altro servizio di Microsoft Azure, anche DocumentDB, si crea e si gestisce attraverso http://portal.azure.com. Il pannello di creazione ci permette di creare un account il quale a sua volta può avere uno o più database.
Oltre al nome, l'elemento più importante da scegliere riguarda la configurazione della unità, la quale rappresenta quanto spazio e la capacità, in termini di richieste, che il sistema garantisce. Essendo in preview, questi valori sono soggetti a cambiamenti, perciò consigliamo di monitorare questa pagina per calcolare i propri bisogni. Le Capacity Unit sono macchine dedicate con storage SSD che garantiscono prestazioni costanti e predicibili, anche al crescere dello spazio utilizzato. Ogni account e tutti gli elementi che lo compongono, come ormai la piattaforma ci ha abituati, sono accessibili via API REST e disponiamo delle consuete chiavi per poter accedere come amministratori.
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